
C’è qualcosa di profondamente commovente — e sorprendentemente “nerd” — nel ritrovamento di una fotografia d’epoca. Specialmente quando questa foto ritrae una figura come Papa Leone XIV, in un contesto del tutto inaspettato: la Minitalia. Un’immagine rara, proveniente dagli anni ’70, che racconta più di mille parole e che oggi riemerge come un tesoro dimenticato dalla memoria collettiva, per tornare a far battere il cuore degli appassionati di storia pop, cultura italiana e, naturalmente, parchi tematici.
Sì, perché questa non è solo una foto. È uno spaccato di storia che lega il sacro e il profano, la religione e il divertimento, l’educazione e la meraviglia. E tutto accade in un luogo speciale: Leolandia, il parco a tema più amato dai bambini italiani, che, proprio in quegli anni, stava muovendo i suoi primi passi sotto il nome di Minitalia. Il cuore originario del parco, sorto nel 1971 a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, è da sempre un microcosmo incantato dove 160 monumenti italiani, fedelmente riprodotti in miniatura, permettono ai visitatori di viaggiare lungo la penisola senza muoversi davvero. Un’esperienza educativa, ma anche profondamente emozionante.
L’immagine, pubblicata recentemente grazie al gruppo Facebook del Santuario di Santa Rita di Milano, mostra Papa Leone XIV in visita alla Minitalia, ritratto proprio davanti alla riproduzione di Piazza San Pietro — una scena talmente simbolica da sembrare quasi costruita da un regista. Accanto a lui, Padre Lenzi di Capriate, figura centrale del territorio e autore del post che ha riportato alla luce questo frammento prezioso di storia. Un giorno come tanti, trasformato in un momento eterno grazie a uno scatto fotografico.
Ma perché un appassionato del mondo nerd, della cultura pop e dell’immaginario condiviso dovrebbe appassionarsi a questa vicenda? La risposta è semplice: perché questa storia è la perfetta collisione tra memoria storica e immaginario collettivo. È la dimostrazione di quanto i luoghi del divertimento infantile, come Leolandia, possano diventare custodi di frammenti significativi del nostro passato culturale, sociale e persino spirituale. Non si tratta solo di un parco giochi. È un piccolo universo, un ponte generazionale dove ogni dettaglio racconta qualcosa di più grande.
Giuseppe Ira, presidente di Leolandia, ha sottolineato quanto questo ritrovamento abbia toccato le corde più profonde del parco. “È un grande onore poter condividere questa fotografia, che da semplice ricordo si è trasformato in una testimonianza preziosa e inaspettata,” ha dichiarato. Parole che riecheggiano il messaggio di pace e speranza lanciato dal Santo Padre all’inizio del suo pontificato. In effetti, il fatto che un Papa si sia fermato in un luogo come la Minitalia dice molto sull’importanza educativa e culturale che Leolandia porta avanti da oltre cinquant’anni.
Oggi, Leolandia è molto più di quella Minitalia che attirava curiosi negli anni ’70. È un parco tematico immerso in una vasta area verde, a soli 30 minuti da Milano, e vanta otto aree tematiche e oltre cinquanta attrazioni adatte a ogni fascia d’età. Dai giochi d’acqua alle montagne russe, dai playground alle animazioni itineranti, tutto è studiato per offrire un’esperienza memorabile alle famiglie. I piccoli ospiti possono incontrare dal vivo i personaggi più amati della TV come Bluey, Bingo, i Superpigiamini, Masha e Orso, Bing e Flop, senza dimenticare le storie avventurose di Ladybug e Chat Noir nella zona dedicata a Miraculous.
Ma la vera magia, quella che resiste al tempo, si nasconde ancora nella Minitalia. Passeggiare tra le miniature dei monumenti più iconici del nostro Paese — dal Colosseo al Duomo di Milano, dalla Torre di Pisa alla Basilica di San Pietro — è come sfogliare un libro tridimensionale di storia, arte e architettura. Ed è proprio lì, nel cuore della Minitalia, che oggi quella foto di Papa Leone XIV acquista un nuovo significato. Non è solo un ricordo: è una testimonianza vivente dell’impegno che Leolandia ha sempre portato avanti nel coniugare divertimento e formazione, sogno e realtà.
Ogni anno, migliaia di bambini e adulti varcano i cancelli di Leolandia per vivere una giornata di meraviglia. Lo fanno durante il coloratissimo Carnevale, tra le atmosfere incantate del Natale o nella festa delle streghe più adatta ai piccoli, HalLEOween. Ma, inconsapevolmente, partecipano anche a un rito più profondo: la trasmissione di un patrimonio immateriale che tiene insieme generazioni diverse, unite dal ricordo di un trenino che corre, di una giostra che gira, di una miniatura che stupisce.
Il ritrovamento della foto di Papa Leone XIV ci ricorda proprio questo. Che anche nei luoghi pensati per giocare si possono nascondere storie grandi. Che anche dietro una miniatura può esserci un messaggio universale. E che, forse, la vera forza di Leolandia sta proprio qui: nella capacità di far convivere, nello stesso spazio, la leggerezza del gioco e la profondità della memoria.
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