
Se c’è una cosa che ogni nerd che si rispetti sa, è che l’immaginazione è un carburante potentissimo. Che si tratti di un viaggio nella galassia più lontana, di un dungeon pieno di draghi o… di una giornata a testa in giù sulle montagne russe, l’importante è vivere un’esperienza totalizzante. E in Italia, questa esperienza si fa sempre più strutturata, organizzata e strategica grazie alla nascita ufficiale di Assoparchi, il nuovo volto dell’industria dell’intrattenimento tematico italiano. Una notizia che arriva nel momento perfetto: proprio all’alba della stagione estiva, con il ponte del 2 giugno a fare da cornice a questa trasformazione epocale.
Assoparchi nasce dalle ceneri – o meglio, dall’evoluzione – della storica Associazione Parchi Permanenti Italiani, attiva fin dal 1988. Ma attenzione: non stiamo parlando solo di un cambio di nome. Si tratta di un vero e proprio level-up strutturale, che porta con sé una visione molto più ampia e integrata. L’obiettivo? Rappresentare e sostenere con ancora più forza le oltre 400 realtà italiane tra parchi tematici, acquatici, faunistici, d’avventura e attrazioni esperienziali che ogni anno incantano più di 22 milioni di visitatori, secondo i dati certificati SIAE. Una cifra che fa girare la testa più di un giro su un coaster lanciato!
Il nuovo assetto, guidato dal confermatissimo Luciano Pareschi (già presidente della precedente associazione) e dal direttore Maurizio Crisanti, punta a diventare il punto di riferimento per l’intero comparto dei parchi divertimento italiani. Ma non finisce qui: Assoparchi non si limita a rappresentare il lato ludico della questione. Si propone come ponte strategico tra l’intrattenimento, lo spettacolo dal vivo e l’economia turistica. Non a caso, ha scelto di aderire a due realtà chiave come AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e Federturismo-Confindustria, per rafforzare il dialogo con due settori chiave del nostro Paese.
E i numeri? Sono da blockbuster estivo: solo nel 2025 gli investimenti nel settore sono cresciuti del 47% rispetto all’anno precedente, toccando i 220 milioni di euro. Di questi, 40 milioni sono stati destinati a progetti di efficientamento energetico – perché divertirsi sì, ma con un occhio al futuro e alla sostenibilità. L’obiettivo dichiarato è ambizioso ma non irrealizzabile: superare i 500 milioni di euro di investimenti entro il 2027. Roba che farebbe invidia anche al bilancio della Stark Industries!
Il comparto dei parchi non è solo un generatore di felicità, ma anche un colosso economico: basti pensare che il solo fatturato delle biglietterie ammonta a 400 milioni di euro, con un indotto di oltre 2 miliardi grazie a hotel, ristoranti, merchandising e servizi accessori. In tutto questo, oltre 60.000 persone trovano lavoro direttamente o indirettamente. Insomma, ogni giostra che parte non fa girare solo l’adrenalina, ma anche l’economia.
In un mondo dove le incertezze globali e i conflitti rendono sempre più difficile trovare spazi di serenità, i parchi riaffermano il loro ruolo di rifugi creativi, luoghi dove ritrovare il sorriso, la leggerezza e la magia della condivisione. Non è un caso che oggi vengano percepiti anche come beni culturali esperienziali, e non solo come luoghi di svago. Una visione che finalmente trova riscontro anche a livello istituzionale e associativo, grazie proprio ad Assoparchi.
Luciano Pareschi lo dice chiaramente: “Non siamo più solo luoghi di svago: siamo motori di attrattività turistica, innovazione tecnologica e qualità artistica. Protagonisti della experience economy, in cui l’emozione e il coinvolgimento sono al centro della proposta di valore”. E come dargli torto? I parchi oggi sono scenografie vive, vere e proprie realtà aumentate dove lo spettacolo dal vivo – con oltre 15 milioni di euro di investimenti annuali – si fonde con l’architettura, il design narrativo, la tecnologia e il turismo.
Con Assoparchi si mira anche a una nuova era di consulenza integrata per le imprese, offrendo supporto legale, sindacale, amministrativo e tecnico. Ma la vera parola d’ordine è interconnessione: tra parchi, spettacolo, turismo e wellness. Un network virtuoso in cui il divertimento diventa volano di sviluppo territoriale e culturale, soprattutto grazie a formule vincenti come il “parco + hotel”, che genera ogni anno milioni di pernottamenti.
In definitiva, Assoparchi non è solo un nuovo nome su un vecchio biglietto da visita: è la mappa del tesoro per il futuro dei parchi italiani. Un futuro dove ogni ingresso varcato sarà un portale verso un’esperienza che mescola tecnologia, emozione, sicurezza, cultura e – perché no – un pizzico di magia.
E voi, quale parco avete amato di più nella vostra infanzia? Quale attrazione vi ha fatto urlare di gioia o restare a bocca aperta? Raccontatecelo nei commenti e condividete questo articolo sui vostri social: che la forza del divertimento sia con voi!
L’articolo L’Associazione Parchi Permanenti Italiani diventa Assoparchi: la rivoluzione dei parchi divertimento italiani entra nella experience proviene da CorriereNerd.it.