Il Made in Italy conquista i parchi divertimento: Massimiliano Freddi alla guida mondiale dell’intrattenimento

Il Made in Italy conquista i parchi divertimento: Massimiliano Freddi alla guida mondiale dell’intrattenimento

Chi ha detto che il Made in Italy è solo moda, cibo e turismo? In un mondo dove la parola “esperienza” è diventata la chiave di lettura di ogni forma di intrattenimento, anche l’Italia si ritaglia un ruolo da protagonista… e lo fa con stile, visione strategica e, ovviamente, tanta creatività. Per la prima volta dal lontano 1918, l’Italia si prende la scena mondiale nel settore delle attrazioni permanenti: la IAAPA – International Association of Amusement Parks and Attractions – ha eletto un italiano alla presidenza del proprio Comitato Direttivo. E non un italiano qualunque, ma Massimiliano Freddi, professionista con una carriera brillante nel mondo dei parchi divertimento e della formazione accademica.

Non è solo un riconoscimento personale. È la conferma che l’Italia è pronta a sedersi al tavolo dei big dell’intrattenimento per famiglie. Ed è una rivoluzione culturale prima ancora che economica. Il Bel Paese non è più solo patria di musei e rovine archeologiche (che comunque restano pezzi da novanta dell’attrattività turistica), ma diventa anche fucina di innovazione nel settore delle esperienze immersive, capaci di coinvolgere sensi, emozioni e immaginazione.

Massimiliano Freddi ha messo insieme un curriculum che sembra scritto per un film Pixar: una carriera internazionale che lo ha visto alla guida del marketing italiano di Disneyland Paris, la direzione di Leolandia – uno dei parchi più amati dalle famiglie italiane – e l’avventura imprenditoriale con Wonderwood, il parco avventura sul Lago Maggiore. Un successo replicato nel 2025 con l’apertura di Wonderwood Spina Verde sul Lago di Como, simbolo di una visione che unisce natura, tecnologia e intrattenimento intelligente. Il suo lavoro parla di leadership autentica, innovazione e un impegno costante per la formazione delle nuove generazioni. Non a caso è anche docente universitario di Marketing ed Experience Design, perché per costruire il futuro dell’intrattenimento bisogna partire dalle idee e dalla cultura.

La nomina alla presidenza IAAPA è storica. Significa che l’Italia è riconosciuta come potenza creativa anche nell’universo dei parchi a tema, dei centri edutainment, dei musei interattivi, delle funivie panoramiche e di tutte quelle attrazioni che, ogni giorno, fanno sognare milioni di persone. La IAAPA, con le sue sedi sparse tra Orlando, Bruxelles, Dubai, Shanghai e Singapore, rappresenta una rete globale con oltre 7.500 imprese in più di 100 Paesi. Un ecosistema gigantesco dove ogni pezzo conta, e ora uno di quei pezzi – uno importante – porta il tricolore.

Freddi non nasconde l’orgoglio per questo traguardo, ma guarda subito avanti: “È una nomina che riconosce il valore dell’Italia, ma anche il suo potenziale. In un mondo dominato dai social e dalla connessione continua, le attrazioni fisiche sono una risposta concreta alla voglia di autenticità. Nei parchi, nei musei, nei centri esperienziali, il cellulare finisce in tasca e torna protagonista il contatto umano, lo stupore, la meraviglia.”

I numeri parlano chiaro. Solo in Europa, secondo il report IAAPA 2023, il settore delle attrazioni ha generato 48,5 miliardi di euro, con 1,8 miliardi di visitatori e 455.000 occupati diretti. Se si include l’indotto, si superano i 126 miliardi di euro e gli 870.000 lavoratori. L’Italia, al quarto posto dopo Francia, Germania e Regno Unito, contribuisce con 5,7 miliardi di euro (14,4 miliardi con l’indotto) e circa 91.000 occupati. Un risultato notevole, ma con margini di crescita ancora enormi.

E qui arriva il punto più interessante. Perché Freddi propone un cambio di paradigma: iniziare a considerare le attrazioni non solo come parchi tematici, ma come tutte quelle esperienze capaci di generare emozioni, cultura e valore economico. “Anche il Colosseo o gli Uffizi sono attrazioni,” sottolinea. “La differenza sta nel linguaggio, non nella sostanza.” È un modo di vedere l’experience economy che supera i compartimenti stagni e invita a una visione integrata, dove il patrimonio culturale dialoga con l’innovazione ludica.

In tutto questo, i parchi divertimento restano un asset strategico. In Italia, rappresentano il 7% del comparto, ma sono destinati a crescere. Il modello di riferimento? Ovviamente il mondo Disney, con la sua capacità di fondere brand, storytelling e design esperienziale su scala globale. Anche da noi, la domanda è in crescita, gli investimenti aumentano, le collaborazioni tra imprese e creativi si moltiplicano, e anche le istituzioni iniziano a capire il potenziale di questo settore.

Ma non è solo una questione di soldi. È anche, e soprattutto, una sfida culturale. I nuovi parchi – o meglio, le nuove esperienze – devono essere sempre più immersive, intelligenti e sostenibili. Tecnologie smart, sostenibilità ambientale, accessibilità, storytelling inclusivo: sono queste le parole d’ordine per i progetti del futuro. E in questo contesto, l’Italia può davvero dire la sua, mescolando creatività artigianale, competenze ingegneristiche e una tradizione culturale millenaria.

Secondo le stime IAAPA, nel 2024 i parchi divertimento a livello globale hanno raggiunto un fatturato di 71,4 miliardi di dollari, con 1,1 miliardi di visitatori e 2,3 milioni di addetti. E le prospettive per il futuro sono ancora più entusiasmanti: entro il prossimo decennio, si prevede che il comparto superi i 119 miliardi di dollari, trainato dal turismo esperienziale e dalla voglia di esperienze personalizzate e autentiche.

In mezzo a tutto questo fermento, l’Italia ha ora l’occasione di mettersi davvero in gioco. Ha le carte in regola, le competenze e, finalmente, anche la giusta visibilità. Serve solo un po’ più di coraggio, un cambio di mentalità e la voglia di innovare senza perdere di vista ciò che rende unica l’esperienza italiana: l’emozione, la bellezza, l’umanità.

E allora, cosa ne pensate nerd del CorriereNerd.it? Anche voi amate perdervi tra montagne russe, spettacoli immersivi e foreste avventura? Credete che l’Italia possa diventare una superpotenza dell’intrattenimento esperienziale? Raccontatecelo nei commenti e, se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo sui social: ogni condivisione è come una corsa in più sulle montagne russe dell’innovazione!

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