
Edenlandia, il parco divertimenti di Napoli situato nel quartiere Fuorigrotta, ha rappresentato per decenni un simbolo dell’intrattenimento per generazioni di napoletani. Fondato nel lontano 1965, il parco ha avuto una storia lunga e travagliata, fatta di successi iniziali, crisi economiche, chiusure forzate e rinascite che hanno mantenuto viva la speranza di un futuro migliore. Tuttavia, recenti ispezioni della Commissione comunale pubblico spettacolo e della Polizia Locale hanno evidenziato gravi carenze nella manutenzione delle attrazioni, portando il Comune di Napoli a disporne la chiusura per motivi di sicurezza. Questa decisione segna la fine di un’epoca per un luogo che ha fatto sognare migliaia di visitatori.
Le origini e l’epoca d’oro di Edenlandia
Edenlandia nacque da un progetto ambizioso concepito durante il periodo fascista. L’idea iniziale era quella di creare un’area di divertimento all’interno della Mostra d’Oltremare, ma la Seconda Guerra Mondiale interruppe i lavori, che furono poi ripresi e completati negli anni ’60. Il parco venne inaugurato il 19 giugno 1965 grazie agli imprenditori Oreste Rossotto e Ciro De Pinto, divenendo il primo parco divertimenti italiano ispirato a Disneyland in California.
Negli anni ’70, Edenlandia raggiunse l’apice del suo successo, attirando visitatori da tutta Italia e diventando un’attrazione di rilievo internazionale. Il parco offriva un’esperienza unica con giostre iconiche come la Vecchia America, l’Autopista del Sole e le Cascate del Niagara. Persino la Disney contribuì al suo fascino, donando la giostra di Dumbo, rinominata Jumbo. Oltre alle attrazioni, Edenlandia si distinse anche per la sua offerta gastronomica: le celebri graffe di Ciro De Pinto e Annunziata Capozzi divennero un’istituzione in città.
Il declino e le prime chiusure
Con l’apertura di Gardaland nel 1975 e di Mirabilandia nel 1992, Edenlandia iniziò a perdere attrattiva. I nuovi parchi offrivano esperienze più moderne e su scala più ampia, sottraendo pubblico alla storica attrazione napoletana. Negli anni 2000, la gestione passò alla società Park&Leisure, che tentò un rilancio senza successo. Nel 2011, il parco fu dichiarato fallito a causa di un debito milionario e chiuse definitivamente nel 2013.
La rinascita e le difficoltà recenti
Nel 2014, la società New Edenlandia prese in gestione il parco con la promessa di un’imminente riapertura. Dopo vari ritardi e ostacoli burocratici, Edenlandia tornò finalmente in funzione il 26 luglio 2018, suscitando entusiasmo tra i nostalgici e le nuove generazioni. Tuttavia, nonostante gli sforzi per rilanciare il parco, le difficoltà economiche e gestionali non tardarono a manifestarsi.
Nel 2024, il parco organizzò eventi speciali come il Christmas Land e ospitò migliaia di bambini delle case famiglia di Napoli, dimostrando di essere ancora un luogo di aggregazione e intrattenimento. Ma dietro le quinte, le problematiche legate alla manutenzione delle giostre si fecero sempre più evidenti.
La chiusura definitiva e le polemiche
L’8 marzo 2025, a seguito di una denuncia anonima e successivi sopralluoghi tecnici, il Comune di Napoli ha disposto la chiusura immediata del parco per gravi carenze nella manutenzione delle attrazioni. Secondo il rapporto della Commissione comunale pubblico spettacolo e della Polizia Locale, molte giostre versavano in condizioni di degrado, rappresentando un serio pericolo per la sicurezza dei visitatori.
La decisione ha scatenato un’ondata di polemiche. Gianluca Vorzillo, CEO della società che gestisce il parco, si è detto allibito, sottolineando che i problemi riguardavano solo due attrazioni su trenta. Ha annunciato un ricorso al TAR per contestare la revoca della licenza, nella speranza di ottenere una nuova chance per Edenlandia.
Il futuro di Edenlandia: speranza o addio definitivo?
Con la chiusura del parco, il destino di Edenlandia appare incerto. La sua lunga storia, fatta di successi, crisi e rinascite, potrebbe aver raggiunto il capitolo finale. Tuttavia, la passione dei napoletani per questo luogo iconico e l’interesse di potenziali investitori potrebbero riaccendere la speranza per una nuova riapertura, magari con un progetto più solido e innovativo.
Edenlandia ha rappresentato un pezzo di storia per Napoli e per il settore dell’intrattenimento italiano. La sua chiusura lascia un vuoto nel cuore di chi, da bambino, ha vissuto momenti indimenticabili tra le sue giostre. Il sogno di un parco divertimenti nel cuore di Napoli sembra ora svanire, ma la storia ha insegnato che Edenlandia ha sempre trovato un modo per rinascere dalle sue ceneri. Sarà così anche questa volta?
L’articolo Edenlandia, il primo parco divertimenti italiano, chiude i battenti: una storia tra sogni e difficoltà proviene da CorriereNerd.it.