25hours Hotel Firenze: abbiamo dormito all’Inferno e in Paradiso, letteralmente (e nerdisticamente parlando!)

25hours Hotel Firenze: abbiamo dormito all’Inferno e in Paradiso, letteralmente (e nerdisticamente parlando!)

Cosa succede quando un hotel non si accontenta di essere solo bello, funzionale e comodo, ma decide di diventare un’esperienza letteraria vivente, una vera e propria fan fiction architettonica della Divina Commedia? Succede che ti ritrovi al 25hours Hotel Piazza San Paolino di Firenze, e sì, è esattamente ciò che sembra: un capolavoro nerd travestito da albergo di lusso, una location tematica dove puoi dormire in una camera ispirata a Lucifero o fluttuare in un letto che sembra materializzato direttamente dal settimo cielo. No, non stiamo delirando. Siamo stati lì. Ed è stata un’esperienza a metà tra un sogno mistico e un viaggio di ruolo ambientato nel multiverso dantesco.

 

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Appena siamo entrati, abbiamo avuto la netta sensazione di essere finiti in un altro piano della realtà. Niente reception anonime e design da catena internazionale: qui si varca una soglia (più metafisica che architettonica) e ci si ritrova nel cuore simbolico dell’opera di Dante. Sì, quella “selva oscura” è proprio lì, pronta ad avvolgerti, ma tranquilli, la direzione è chiaramente segnalata: Inferno a sinistra, Paradiso a destra. O viceversa, dipende dal karma e dall’umore del giorno.

Il genio creativo dietro tutto questo è Paola Navone, che ha preso il vecchio edificio della Banca d’Italia e l’ha trasformato in un tempio esperienziale per viaggiatori, lettori e nerd appassionati. Il risultato è qualcosa che sta tra un parco tematico poetico, una scenografia teatrale e un episodio interattivo di Doctor Who. Ogni stanza, ogni corridoio, ogni sedia o lampadario ha qualcosa da raccontare: non è solo arredo, è narrativa.

Le stanze dell’Inferno sono tutto ciò che ci si aspetta da un girone ben progettato: rossi passionali, luci basse, suggestioni peccaminose e dettagli che evocano i tormenti dei dannati – ma con un’ironia squisitamente pop. Quelle del Paradiso sono l’esatto opposto: eteree, luminose, sospese. Più che camere, sembrano sale d’attesa per anime in pace. Dormirci è come riposare dentro un canto gregoriano, ma con Wi-Fi ad alta velocità.

E poi ci sono le chicche. Il ristorante San Paolino, ad esempio, che sembra un’ode gastronomica al girone dei Golosi – e ragazzi, qui la gola non è un peccato, è un diritto costituzionale. Il Negroni lo preparano come se fosse un rituale sacro. Lì vicino, nascosto tra le piante e i lampioni scenici, c’è anche il cortile della Selva Oscura. Un giardino incantato perfetto per fingere di essere in un film fantasy tra un bicchiere e l’altro.

Ma non è finita. Perché se sei un nerd vero, e non rinunci mai al tuo momento cinema, il Cinema Paradiso dell’hotel è un piccolo paradiso (gioco di parole voluto) dotato di maxi schermo, camino e poltrone vintage. Non abbiamo resistito alla tentazione di fantasticare su una maratona di Evangelion lì dentro, mentre fuori piove su Firenze. Già solo questo valeva il prezzo del soggiorno.

Una nota speciale va anche alla vocazione urbana del progetto. Questo posto non è stato costruito per restare chiuso a chiave: è aperto alla città, agli eventi, agli incontri, alla cultura viva. E si sente. C’è un’energia continua, una vibrazione nerd che serpeggia tra un aperitivo estivo in corte e una conversazione improvvisata con altri ospiti che, come te, si stanno chiedendo se il Purgatorio sia in effetti… l’ascensore.

Insomma, se amate le location tematiche, se cercate esperienze immersive, se vi emozionate per le citazioni nascoste e volete dormire dentro un libro di letteratura italiana trasformato in una favola da vivere, il 25hours Hotel Piazza San Paolino è una tappa obbligatoria. E fidatevi, per quanto assurda possa sembrare l’idea, tutto funziona in maniera così armonica da lasciarvi letteralmente senza parole. O forse solo con una: wow.

Noi siamo già pronti a tornare. Magari per testare tutte le camere. Chissà, la prossima volta scegliamo quella dedicata a Virgilio. O a Beatrice. O a Francesca da Rimini. Decidere è più difficile che costruire una build perfetta su Baldur’s Gate III.

E ora tocca a voi: vi sentite più spiriti beati o anime dannate? Paradiso o Inferno? Fatecelo sapere nei commenti e taggate l’amico o l’amica con cui condividereste questa esperienza ultraterrena! Condividete l’articolo sui social e tenete pronto lo zaino… Firenze vi aspetta con le porte dell’aldilà spalancate!

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